Filler di tipo biologico: l’acido polilattico
Oggi parleremo di un altro importante tipo di filler biologico usato nella medicina chirurgica estetica: l’acido polilattico.
L’acido polilattico
Anche se la sua durata come filler è sempre temporanea (come tutti quelli di tipo biologico, del resto), l’acido polilattico è quello che maggiormente resiste al tempo. Se mediamente l’assorbimento è pari ad un periodo che varia dai 3 ai 4 mesi, in questo caso potremmo arrivare tranquillamente a 8 o anche 10. Il motivo è molto semplice: l’acido polilattico è il risultato di una sintesi chimica.
La sua produzione avviene quindi in laboratorio ed è frutto di diverse fasi, in cui avviene prima una sintesi dovuta alla fermentazione. In seguito a questa sintesi, si provvede ad isolare l’acido L-lattico e alla polimerizzazione dell’acido estratto. Come definizione di base, infatti, l’acido polilattico altri non è che il polimero dell’acido lattico.
Al giorno d’oggi viene utilizzato per i più disparati motivi per le sue particolari qualità. Molti sacchetti di uso comune sono proprio formati dall’acido polilattico dato che è assolutamente biodegradabile. Oltre a ciò, esso presenta particolari qualità elastiche e meccaniche.
Ma come viene utilizzato nella medicina chirurgica estetica moderna? Come già affermato, questo polimero è un filler di natura biologica, il che significa che, anche se è frutto di una sintesi chimica, potrà essere riassorbito facilmente dal corpo umano. Come prassi medica viene somministrato in più sedute perché il suo inserimento spinge l’organismo a produrre più collagene.
Il collagene è il principale ‘responsabile’ (in senso benevolo, ovviamente) di una pelle tonica, fresca e levigata. L’acido polilattico, inserito in determinate aree strategiche del volto, provvede proprio a ringiovanire e/o a rendere la pelle del paziente qualitativamente migliore.
Normalmente viene utilizzato per aumentare i volumi, così non è infrequente che ci si avvalga delle sue proprietà per zone quali le labbra e gli zigomi, spesso troppo piatti o poco estetici. Molto spesso i chirurghi lo inseriscono anche in quelle aree dove i solchi rovinano la pelle come, ad esempio, le rughe della fronte oppure delle guance. Per chi desidera un risultato a medio-termine l’acido polilattico rappresenta un’ottima soluzione, rapida, di lunga durata e praticamente indolore.