Come correggere le mammelle tuberose
Le mammelle tuberose si possono correggere da un punto di vista estetico? Se sì, come? Cerchiamo di scoprirlo assieme leggendo questo articolo informativo di natura medica.
Come correggere le mammelle tuberose?
Le mammelle tuberose sono un grave inestetismo del seno, per via della loro forma ‘a patata’, gravemente antiestetica e poco gradevole all’occhio. Scegliendo di ricorrere alla chirurgia plastica estetica, comunque, una donna può essere sicuramente tranquilla che il suo problema verrà risolto nel migliore dei modi.
Il problema quindi non è tanto se la problematica verrà risolta: il problema è come. Tradotto: le modalità dell’operazione chirurgica sulle mammelle tuberose saranno a esclusiva discrezione del chirurgo plastico. Vediamo assieme, quindi, quali sono le principali strade che un medico può seguire quando si trova davanti delle mammelle tuberose.
La strada più seguita e certamente quella più naturale è quella del lipofilling. Grazie a questa tecnica, chi opera su un seno del genere inietta del tessuto autologo del paziente (che proviene cioè da altre parti del proprio corpo e da cui il tessuto adiposo viene prelevato) all’interno della mammella, ricostruendo la ghiandola mammaria e dandole una forma esteticamente più gradevole e non più a tubero.
I risultati sono assolutamente soddisfacenti perché il tessuto autologo permette di dare alle mammelle tuberose (che ora chiaramente non saranno più così) un aspetto molto naturale e assolutamente non artificioso. Se possibile, dunque, la strada del lipofilling è certamente quella da preferire, ma purtroppo ogni caso è una storia a sé.
In altre situazioni, infatti, il chirurgo plastico estetico potrebbe essere costretto a dover usare necessariamente delle protesi. La casistica tipica è quella in cui il paziente presenti delle aree donatrici del proprio corpo insufficienti per poter ricostruire al meglio entrambe le mammelle tuberose. Altre volte, l’ipoplasia del seno stesso potrebbe essere troppo importante.
A quel punto, come già accennato, l’utilizzo delle protesi mammarie diventa l’unica via. Se il paziente possiede una malformazione soltanto su una delle due mammelle, la strada si farà ancora più ardua ma di certo non impossibile. Un occhio esperto e competente è in grado di affrontare anche le situazioni più difficili e di arrivare comunque al risultato.