Allarmismi infondati sulle protesi mammarie
Da qualche tempo si stanno diffondendo sul web (e non solo) delle notizie non veritiere riguardo i pericoli connessi con l’utilizzo di alcuni tipi di protesi mammarie. Dai dati oggi in possesso a livello mondiale, possiamo dire che esiste una correlazione tra protesi mammarie testurizzate e l’insorgenza di un tipo di linfoma BIA-ALCL la cui prognosi, se trattato precocemente ed in modo adeguato, è particolarmente favorevole.
Attualmente l’incidenza può essere al momento confermata in 2.8 casi su 100.000 che, sia pur NON trascurabile, non giustificherebbe in alcun modo un espianto incondizionato a tutte le donne portatrici di protesi mammarie, perché il rischio operatorio di un qualsiasi evento avverso generico durante l’intervento di rimozione protesica sarebbe di gran lunga superiore.
Le donne portatrici di protesi testurizzate ed in particolare di quelle prodotte dalla ditta “Allergan” NON devono essere richiamate, né essere sottoposte ad interventi di espianto. E’ doveroso invece che tutte le donne portatrici di protesi mammarie, di qualsiasi ditta produttrice, si sottopongano ai regolari controlli di follow-up indicati dal proprio medico ed in particolare dal chirurgo plastico che le ha impiantate, con cadenza variabile in base alla specifica condizione clinica. Qualora necessario, sarà il chirurgo a indirizzare il paziente verso specifici approfondimenti diagnostici.
Al di là degli allarmismi e delle decisioni prese dal governo francese, vi invito a leggere questo comunicato dove viene espressa la posizione del ministro della Salute e quella delle 2 Società scientifiche AICPE e SICPRE.